Passa l'amore. Novelle
Don Pietro Sbano si era affacciato alla finestra della sua villetta, com'egli aveva la vanità di chiamare quella casa rustica a due piani, con stalla
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, pieno di scrupoli religiosi, si era lasciato abbindolare dal marchese di Camutello, che un giorno lo aveva mandato a chiamare per parlargli di una
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Saputo che quella mattina l'usciere era venuto a rilasciare al barone la citazione del tribunale, tutti i figli si erano radunati in camera della
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serva sporca e sboccata, voleva ravviare e ripulire per via del tanfo di rinchiuso che toglieva il respiro. Egli non sentiva più quel tanfo; vi si era
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anche lui nell'idea di liberare tutte le proprietà di famiglia dalle onerose ipoteche che assorbivano il fruttato. Si rivelava della pura razza dei
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argomentaziono del suo ragionamento. - Ma, barone mio!... - gli si rivoltò all'ultimo. Il barone parve volesse sparire sotto terra, tanto fu visto
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L'avevano creduto colpito da apoplessia invece si era semplicemente svenuto per stanchezza, per eccessive commozioni e per debolezza; da due giorni
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la copia legale della sentenza della Gran Corte. - Come si sente, voscenza? - Meglio! Meglio. Non è niente! Ho la pelle dura io. Passava la giornata
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Lo Storto era seduto su lo scalino della porta della casetta, tra gli alberi, con la pipa in bocca, e sua moglie si pettinava intingendo il pettine
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, l'avea comprata, con poco, giacchè - borbottavano gli invidiosi - gli piovevano addosso tutte le fortune! E non si era contentato di ripulirne la facciata
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Tutt'a un tratto, un giorno si era saputo che Giovanni Liardo sposava la figlia unica del sarto Parlato. E un mese dopo, la bella giovane bruna, con
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combinar la compera di qualche partita di mandorle. Non si fidava dei mediatori; voleva veder tutto coi suoi occhi; vedere, e toccare con mano era
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le perdonasse; non le reggeva l'animo di andar a buttarsegli ai piedi, temendo d'irritarlo di più. - Infine, quel che è stato è stato! Non si rimedia
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del Deputato del Collegio e avevano paura di lui, mentre il deputato aveva paura del Sindaco e degli Assessori, ora che si avvicinavano le elezioni
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Fascio, di spazzarle, di spolverare i pochi mobili e custodire le otto trombe, Cipolla se la spassava in paese. Si poteva dire che durante la settimana il
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E così don Pietro Sbano si trovò su le braccia, come diceva lui, la figlia dello Storto. Era tornato alla villetta a capo chino, con le mani dietro
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Fino a che si era trattato di non spendere nulla, la signora Li 'Nguanti non solamente non avea fiatato, ma aveva preso parte attiva all'agitazione
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stizza), era un furbo di tre cotte, alla prima seduta del Consigllo, appena ii cavaliere entrò nella sala, gli andò incontro, gli strinse la mano, si
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, che si spandevano per l'aria come tanti uccelli di mal augurio, fra grida, schiamazzi e urli feroci! La folla, ubbriacata da quel puzzo di arso
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so, non voglio figurarmi niente; chiedo una deposizione, fatti, schiarimenti. È Assessore, è Presidente del Fascio dei Reduci.... e non gli si cava
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. Già, dovrebbe farsi dare un armadio, uno scaffale dalla padrona di casa. - Dove metterli qui? - rispose. - Ci si raggira a stento. Cercare un'altra
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dazio neppure un pugno di grano! Si doveva dunque crepar di farne? O aspettare di essere mietuti dal colèra? Per ciò in un momento di entusiasmo, nel
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pianti e le grida dei fuggiaschi che si spingevano, si urtavano per passare i primi nella barca di tragitto e mettere almeno l'acqua del fiume tra loro e
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trovato una coraggiosissima donna la quale si era rassegnata a sposarlo e gli aveva regalato due figli diritti come fusi. Il nomigliolo però era rimasto
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A Pietro Vetère, pigro ed egoista, non era passata neppure una volta pel capo la domanda: - Ma questa povera creatura, giovane e bella, non si annoia
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gli scalini sbocconcellati del suo Studio notarile, si fermava su la soglia della porta, col pomo della mazza sotto il mento, zufolando sommessamente in
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! fìchiti-fon! che ora significava: Finalmente ci son riuscito! Egli non badava alle bambine, non si curava degli strilli delle due minori che avevano
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Ah! quel dottor Ballocco era stato un uccellaccio di male augurio. Sì, sì, nella casa nuova si stava larghi e comodi, ma quell'inverno il povero
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, le sgridava quasi avessero commesso un sacrilegio. E si figurava di esser riuscito nell'intento, perchè vedeva e Lisa e Rosa e Clementina e Paolina
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, senza dire nè ai, nè bai, Rosa, scendendo lesta lesta le scale, si buttava su le spalle lo scialle nero di seta, regalatole dal padre due giorni
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Le sere di estate, appena l'omo tornava dalla campagna, marito e moglie si sedevano davanti a l'uscio, col bambino su le ginocchia, orgogliosi di lui
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non lo faceva mai, perchè Zitu portava sempre la daga al fianco, ed era protetto dal Sindaco. Si sfogava però contro la figliuola e anche contro la
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cuore della povera Benigna aveva dato una vampata; giacchè il fuoco le si era appiccato sin dal primo istante, quella sera che, rinvenendo, aveva visto
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Un anno d'inferno! In quella casa più non si mangiava nè si dormiva in pace, da che la signorina Maligna (don Franco ora non chiamava altrimenti la
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volontà di Dio!... E tutta la settimana era passata in preparativi; non si parlava d'altro nel vicinato. Donna Sara aveva impastato le lasagne che Benigna
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? - Uh! non si rammenta neppure nè di me, nè delle tre orfanelle che già spighiscono in casa gialle e magre, e non trovano un cane che le voglia
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, veniva, si aggirava attorno alla tavola con tanto di muso, brontolando per un nonnulla, spostando una seggiola, un piatto, un bicchiere. - Ma che cosa
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Ci mancava ora quel buon cristiano del cavalier Ferro! Gli si era piantato davanti, mentre don Pietro, a capo chino, ruminando la risposta di Tinu
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.... Mio figlio non c'entra nè punto nè poco. - Perché non si fa trovare dunque? - Perché non deve cimentarsi, non deve perdere la libertà, con lo Storto
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sua sorte. La rivedeva come quella sera sotto il carrubo si soffiava il naso, si asciugava gli occhi, e non si decideva ad inoltrarsi verso la
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là, si sarebbe arrivato presto a una conclusione, non ostante la sordida avarizia del vecchio. Ma, via, non bisognava perdersi d'animo davanti alle
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briganti. Era vero colui gli si era offerto: - "Non deve far altro che aprir bocca...." - Ma poteva fidarsi? Era stato forzato di sedersi a tavola in
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n'aveva d'avanzo. E la polvere era tornata a stendere un denso strato sui vecchi mobili delle altre stanze, e i ragni si erano divertiti a tessere
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tentazione ci afferra quando meno ce l'attendiamo! Gesù! Gesù! E nascondeva la testa sotto le coperte, intanto che donna Ortensia si aggirava per la camera
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Don Pietro, ceduto il suo lettino alla ragazza, si era buttato senza svestirsi sur un pagliericcio che si trovava per caso nella stanza accanto. Non
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, lasciandosi cascare su l'altra seggiola davanti al tavolino. - Sì, sì; ma, rimettetevi un po'; bevete un sorso d'acqua. - Ah! Un sorso d'acqua.... Mi farà bene
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come lui si fosse lasciato invischiare da una contadinaccia e non si curasse di vivere in peccato mortale, don Pietro rispondeva: - Aggiusterò tutto
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cotone azzurro e la tabacchiera di cartone verniciato, mezza aperta per poter prendere più facilmente il rapè di cui don Emanuele si riempiva di tratto
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provvisorie - e che si erano infracidite là senza che nessuno avesse mai pensato di aggiungervi un chiodo - bisognava attraversare quattro o cinque di questi
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Il barone don Pietro-Paolo non si era mostrato in famiglia meno despota del barone don Calcedonio. Come egli era rimasto zitto e quasi tremante
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